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Coronavirus. Furlan: “Una buona notizia la sospensione del Patto di stabilità. Ma non basta. Occorre una modifica strutturale”

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Comunicati Stampa - Coronavirus. Furlan: “Una buona notizia la sospensione del Patto di stabilità. Ma non basta. Occorre una modifica strutturale”

23 Marzo 2020

20 marzo – “È una buona notizia. Era ora che la Commissione Europea annunciasse la sospensione del Patto di stabilità. Ma sarebbe necessaria l’emissione di corona virus bond, ovvero di debito europeo per supportare la gestione dei bilanci pubblici, sostenere la liquidità delle imprese e contrastare così le pesanti previsioni recessive e le gravi ricadute negative sui lavoratori. Sarebbe questo il modo per segnalare l’unità solidale dell’Eurozona in uno dei frangenti più drammatici della sua storia recente”. Lo sottolinea la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando l’attivazione della clausola di sospensione del Patto di stabilità. “Questa breccia decisiva dovrebbe essere consolidata e diventare una svolta strutturale finita l’emergenza. La “General escape clause”, ovvero la sospensione temporanea del Patto di stabilità e del Fiscal Compact, non cambia, infatti, le regole ma ne sposta l’efficacia nel medio periodo, mantenendo inalterati tutti gli obiettivi dal pareggio strutturale alla regola del debito. Se la sospensione fosse una parentesi, gli effetti di rientro da un deficit e da un debito, inevitabilmente aumentati sarebbero per l’Italia devastanti, sotto il profilo economico e sociale. Per queste ragioni è decisivo uscire dall’emergenza dando stabilità strutturale alla breccia emergenziale attraverso gli Eurobond, ovvero un bilancio autonomo dell’Eurozona, con un’autonoma capacità di imposizione fiscale, un proprio gettito, una propria capacità di indebitamento e di distribuzione delle risorse fra i Paesi membri in base alla gravità delle specifiche situazioni di crisi. Questa sarebbe la svolta che il mondo del lavoro europeo attende da anni, in grado di riannodare i fili, ampiamente logorati, del rapporto fiduciario fra l’Europa ed i suoi popoli”.’

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