30 Giugno 2019
"A questo punto ci domandiamo se il Comune di Roma miri a far fallire la sua partecipata e a mandare a casa 7mila persone", così dichiara Angelo Curcio, Coordinatore nazionale della Fit-Cisl per l’Igiene Ambientale, in merito ad Ama.
"Il ritardo nell’approvazione del bilancio di Ama da parte del Campidoglio – prosegue Curcio – rischia di affossare ogni speranza di salvare un’azienda già in serie difficoltà, per l’assenza di un concreto piano industriale che miri alla chiusura del ciclo dei rifiuti e che consenta alla capitale di essere autosufficiente nel loro smaltimento.
Come Segreteria nazionale della Fit-Cisl per queste ragioni abbiamo scelto di partecipare oggi, a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori di Ama, all’assemblea cittadina pubblica in piazza Santi Apostoli.
Sui dipendenti e sui cittadini romani si stanno scaricando le inefficienze e i gravi ritardi di questa amministrazione. Alla più grande azienda italiana del settore serve stabilità per tranquillizzare i lavoratori sul proprio futuro e invece sembra che ci sia qualcuno che lavora per farla fallire: all’azienda vengono chiesti sforzi sempre maggiori, ma non vengono concessi tempi per la pianificazione e la necessaria stabilità economica, oltre a quella manageriale che cambia a seconda degli umori del Campidoglio.
Le lavoratrici e i lavoratori di Ama, sono stanchi di ascoltare vuote promesse e rassicurazioni, sono stanchi di subire le scelte ideologiche e le inefficienze di questa amministrazione. Anche perché poi sono loro il primo bersaglio, anche fisico, della rabbia dei cittadini.
Non è più tempo di promesse. È ora di garantire un futuro e porre le basi perché Ama sia una efficace realtà industriale".