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Amianto. Cgil, Cisl, Uil: “Positiva rideterminazione contributo assistenziale per malati di mesotelioma non professionale nel Milleproroghe “Finalmente accolte nostre richieste. Primo risultato, ora intervenire su risorse e normativa”

Comunicati Stampa

Comunicati Stampa / Amianto. Cgil, Cisl, Uil: “Positiva rideterminazione contributo assistenziale per malati di mesotelioma non professionale nel Milleproroghe “Finalmente accolte nostre richieste. Primo risultato, ora intervenire su risorse e normativa”
Comunicati Stampa - Amianto. Cgil, Cisl, Uil: “Positiva rideterminazione contributo assistenziale per malati di mesotelioma non professionale nel Milleproroghe “Finalmente accolte nostre richieste. Primo risultato, ora intervenire su risorse e normativa”

24 Febbraio 2020

 
Roma, 17 febbraio 2020 – “Finalmente sono state accolte le richieste, da noi ripetutamente avanzate, affinché fosse elevata da 5.600 a 10.000 euro la prestazione assistenziale (una tantum) a favore dei malati di mesotelioma per causa familiare o ambientale. Questo è un primo risultato di quel percorso che dovrà portare a una profonda riforma delle prestazioni del Fondo per le vittime dell’amianto”. Così i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil Emilio Miceli, Angelo Colombini e Silvana Roseto, esprimono soddisfazione per l’emendamento al Milleproroghe che ridetermina il contributo assistenziale erogato ai malati di mesotelioma non professionale e agli eredi.
 
 
“Ad oggi – proseguono i dirigenti sindacali – rimangono ancora insufficienti le risposte date dal Governo sul fronte ambientale, sanitario e previdenziale. Per questo chiediamo di rendere disponibili risorse adeguate per la ricerca, le bonifiche, lo smaltimento, la prevenzione e la tutela dei lavoratori esposti, con obiettivi chiari di investimenti per il futuro. Inoltre – aggiungono Miceli, Colombini e Roseto – occorrono strumenti normativi in grado di contrastare e debellare i danni alla salute e all’ambiente causati dalla perdurante presenza dell’amianto nei luoghi di lavoro e di vita dei cittadini italiani”.
 
 
“Infine – concludono i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil – è necessario che alle organizzazioni sindacali siano garantiti spazi e momenti di confronto e di verifica con il Governo su questa tematica”.
 

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