20 Gennaio 2020
19 gennaio 2020 – “Per i pensionati il Governo deve sbloccare subito la rivalutazione delle pensioni. Per gli incapienti rimasti fuori da questo primo intervento sul cuneo, abbiamo preteso al tavolo dal Governo l’impegno che nella riforma fiscale questa sarà una delle priorità da affrontare insieme”. Lo sottolinea oggi la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una intervista al quotidiano cattolico “Avvenire”. “L’ intervento sul cuneo per noi è solo il primo passo di una riforma complessiva fiscale che deve salvaguardare le progressività del sistema e ridurre in maniera seria le tasse a chi oggi contribuisce all’erario per l’80 % delle entrate, cioè lavoratori e tantissimi pensionati che attendono da tempo una risposta alle loro sacrosante richieste”, aggiunge la leader della Cisl.
“Il nostro sistema fiscale non è costruito oggi sul coefficiente familiare. È una grave lacuna che bisognerà correggere con la nuova riforma, con criteri di equità e con una politica fiscale che incentivi la creazione di nuovi nuclei familiari e la natalità nel nostro paese, a partire da un assegno unico per i nuclei familiari, come fanno altri paesi europei”. Sulla riforma fiscale la Furlan sottolinea che “deve partire da una seria lotta all’evasione che si fa con pene severe, potenziando il personale delle agenzie fiscali ed introducendo un vero contrasto di interessi. Le risorse che vengono dall’evasione devono essere redistribuite con un criterio che è quello della progressività con nuove aliquote che devono tenere conto anche dei carichi familiari. Ma dobbiamo affrontare anche il tema delle detrazioni e delle tante sterminate agevolazioni fiscali”.
Sulla questione delle pensioni, la leader della Cisl aggiunge che “va dato atto alla ministra Catalfo di aver detto con chiarezza che non esiste alcuna proposta del governo e che sarà il confronto con il sindacato a determinare le modifiche al sistema previdenziale. Dobbiamo ripartire dall’intesa che avevamo fatto con il Governo Gentiloni. Noi siamo per il ripristino di un sistema di uscita più flessibile che deve tener conto della gravosità dei mestieri, premiando sul piano contributivo le donne madri con figli e creando le condizioni per una pensione di garanzia per i giovani, penalizzati da carriere discontinue e dal sistema di calcolo contributivo”. Infine la Furlan punta il dito sulla mancata crescita del paese. “Senza crescita ed investimenti privati e pubblici non ci saranno risorse da redistribuire. Non possiamo accontentrci dello 0,1 %. Finora il Governo ha fatto poco o niente su questo fronte. È quello che chiederemo come sindacato nelle prosssime settimane: un grande piano straordinario per sbloccare subito i cantieri delle opere pubbliche e delle infrastrutture. Abbiamo bisogno di più innovazione, ricerca, reti digitali, con un intervento selettivo e specifico per il Mezzogiorno in modo da fermare la fuga dei giovani. E poi ci sono sempre centinaia di vertenze ferme. Su questi temi siamo pronti a continuare la mobilitazione per far ripartire il paese. La battaglia per la Cisl è appena cominciata”.