25 Settembre 2024
PRESO A PUGNI NEL BOLOGNESE; COSENZA: TORNELLI E PIÙ FS SECURITY (DIRE) Bologna, 23 lug. – La Fit-Cisl dell’Emilia-Romagna segnala “l’ennesima aggressione ai danni di un capotreno”, raccontando che l’episodio si è verificato oggi pomeriggio a bordo del treno 3962 nei pressi della stazione di Crevalcore, in provincia di Bologna. “Stavolta a farne le spese è stato un lavoratore del trasporto regionale di Trenitalia Tper, colpito in faccia e in altre varie parti del corpo- scrive il sindacato in una nota- da pugni sferrati da un passeggero presumibilmente senza biglietto, tanto da riportare la rottura del setto nasale e altre serie contusioni. L’autore del folle gesto è al momento riuscito a sfuggire alle Forze dell’ordine, che tuttavia stanno prontamente visionando le telecamere per individuarlo”.
Questo ulteriore “gravissimo episodio- dichiara il segretario della Fit, Aldo Cosenza- si somma alle decine di casi analoghi avvenuti in regione negli ultimi mesi, un’escalation di violenza che un Paese civile non può in alcun modo accettare.
Nell’esprimere solidarietà al collega vigliaccamente colpito, ancora una volta chiediamo un intervento serio e urgente da parte di imprese di trasporto, Forze dell’ordine, Regione Emilia-Romagna e Prefetture del territorio a tutela sia dei lavoratori del settore sia degli utenti del trasporto pubblico locale. Porre un freno al fenomeno delle aggressioni è una necessità, è tempo che ognuno si assuma le proprie responsabilità”. In particolare, secondo il sindacato “la vera, grande soluzione per il problema delle aggressioni deve riguardare l’accesso alle infrastrutture. Non ci stancheremo mai di chiederlo a tutte le parti in causa, vale a dire Rfi, Regione e aziende: accedere ai binari delle stazioni e quindi salire sul treno deve essere consentito solo a chi ha in mano il biglietto”, afferma Cosenza. In più “chiediamo che venga rafforzato il presidio di Fs Security per l’Emilia-Romagna. Otto aggressioni su dieci non ci sarebbero più. Di conseguenza bisogna istallare itornelli, ma non basta- continua il segretario della Fit regionale- servono anche porte che si aprono solo se si inserisce il codice del biglietto e serve più personale della sicurity aziendale a bordo treno”.
La situazione “non è solo disperata ma addirittura grottesca, ancora una volta- sottolinea Cosenza- siamo nel pieno dell’emergenza, ancora una volta predichiamo nel deserto.
Capitreno e tutto il personale delle stazioni sono terrorizzati e scoraggiati, oltre il limite della sopportazione. Un treno, così come una stazione, è e deve essere per i ferrovieri semplicemente un posto di lavoro e non un campo di battaglia: servono subito tutele e sicurezza”.