REGGIO EMILIA – “Stipendi da fame e turni impossibili, anche di 14 ore, hanno costretto molti autisti a dimettersi. Il prezzo di scelte sbagliate lo hanno pagato loro e lo stanno pagando gli studenti e i pendolari”, dice Gaetano Capozza, segretario provinciale Fit-Cisl. Non si spiega solo con le assenze per malattia il ridimensionamento del servizio di trasporto pubblico su gomma avvenuto in questi giorni a Reggio, ma anche a Modena. C’entra la carenza di autisti, un fenomeno che la stessa azienda Seta è arrivata a considerare come strutturale. Guidare i bus è diventato un mestiere con tutele e stipendi inadeguati, dunque poco attrattivo. Sono quattro le dimissioni previste entro la fine dell’anno rassegnate da altrettanti autisti in servizio sulle tratte reggiane. Impossibile per i colleghi che restano sopperire tramite straordinari alla situazione di sottorganico.
“Voglio chiedere ai manager di Seta, fareste turni anche di 14 ore con uno stipendio di 1300 euro al mese?” prosegue Capozza.
Le quattordici ore portate come esempio dal segretario provinciale della Fit Cisl non sono ovviamente di lavoro ininterrotto. Si tratta di turnazioni che prevedono nell’arco della stessa giornata una lunga pausa intermedia: “Siamo fermi 5 o 6 ore con la divisa addosso e ciò comporta disagi, ovvero colleghi costretti a riscaldarsi in macchina. E per le ore ‘morte’ l’azienda non paga un centesimo. Il contratto di lavoro va rivisto, con significativi miglioramenti che non possono più essere rinviati, è la posizione dei sindacati. La Cisl ha stimato che nella nostra provincia è stato soppresso tra il 15 e il 20% delle corse pomeridiane”.
Per sottolineare come le esigenze della categoria siano trascurate, viene ricordato il forte ritardo che sta incontrando l’allestimento, presso l’autostazione della Caserma Zucchi, di una struttura di riparo per i lavoratori, fornita di servizi igienici.
FONTE: https://www.reggionline.com/seta-caos-autisti-quattro-dimissioni-video/
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