24 Febbraio 2020
Roma, 21 febbraio 2020 – “Lo stallo su fatturato e ordinativi denunciato oggi dall’Istat è l’ennesima conferma dello scenario economico, produttivo, occupazionale e sociale in atto nel nostro Paese. L’Italia è in avvitamento conclamato su produzione, consumi, occupazione, coesione, lo spettro della recessione torna ad avvicinarsi. E a pagarne il prezzo più alto, come sempre, sono lavoratori e famiglie, come dimostra l’impennata della Cassa integrazione, specialmente di quella straordinaria, e la crescita della Naspi”. Lo afferma Luigi Sbarra, Segretario Generale Aggiunto Cisl, commentando i dati odierni diffusi dall’Istat. “Per risalire la china – aggiunge il sindacalista – serve una svolta sull’Agenda lavoro e coesione, vanno sbloccati gli investimenti pubblici e privati, recuperata una visione di politica industriale, governate le crisi aziendali. Servono risposte immediate da raccordare in un coerente disegno di medio-termine”. Per Sbarra “Bisogna riprendere in mano le crisi aziendali che giacciono da lungo tempo in condizione di istruttoria al Mise e dare certezza alle 300mila lavoratori coinvolti. Per questo abbiamo chiesto giorni fa al Presidente Conte un incontro urgente per discutere delle tante vertenze aperte . Occorre, più in generale, sbloccare capitale produttivo e spingere sull’integrazione sociale e territoriale, cominciando dalle reti infrastrutturali e dai servizi pubblici. C’è da ricucire la fiducia strappata di milioni di persone incastrate nella disoccupazione e nella precarietà, da rilanciare formazione e competenze, ricerca e innovazione, istruzione e pubblico impiego. Ci sono risposte da dare a un Sud che si allontana di anno in anno dal resto del Paese e dall’Europa. Tutto questo richiede risorse adeguate e una visione concertata, sempre che non si voglia consegnare l’Italia a un nuovo ciclo di decrescita e recessione”.