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Ue. Cuccello: “Rivedere fiscal compact, escludere dal patto di stabilità gli investimenti sociali e verdi. Contrari ad ogni forma di salario minimo regolato per legge”

Comunicati Stampa

Comunicati Stampa / Ue. Cuccello: “Rivedere fiscal compact, escludere dal patto di stabilità gli investimenti sociali e verdi. Contrari ad ogni forma di salario minimo regolato per legge”
Comunicati Stampa - Ue. Cuccello: “Rivedere fiscal compact, escludere dal patto di stabilità gli investimenti sociali e verdi. Contrari ad ogni forma di salario minimo regolato per legge”

3 Febbraio 2020

Roma, 31 gennaio 2020 – “È stato un incontro importante su temi di grande rilevanza nel quale abbiamo chiesto un cambiamento delle politiche fiscali europee, a partire dalla revisione del fiscal compact e dallo scorporo degli investimenti sociali, verdi, in innovazione e ricerca, dal patto di stabilità. Abbiamo apprezzato che la Commissione Europea abbia posto la dimensione sociale al centro delle politiche per gestire le grandi sfide digitali, ambientali e demografiche “. Così Andrea Cuccello, Segretario confederale della Cisl, commenta l’incontro di ieri sera con il Vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis. “Abbiamo ribadito l’importanza di maggiori investimenti per istruzione e ricerca, infrastrutturazione materiale – come il completamento delle reti TENT o corridoi europei – ed immateriale e di considerare i problemi relativi alla disoccupazione giovanile e femminile e alla disomogeneità tra Nord e Sud come assolutamente prioritari da affrontare, con misure straordinarie di contrasto. In merito al salario minimo abbiamo ribadito la nostra contrarietà a qualsiasi imposizione per legge nel nostro Paese, facendo riferimento al buon funzionamento del nostro sistema, alla copertura pressoché totale dei lavoratori italiani attraverso la contrattazione ed all’azione che stiamo conducendo per l’attribuzione del valore “erga omnes” dei contratti sottoscritti dai sindacati maggiormente rappresentativi, a fronte del dumping salariale fatto dai contratti pirata, il vero “vulnus” dei salari minimi in Italia”. “Abbiamo affrontato l’ineludibile tema della grande depressione demografica e delle aree interne, la questione della natalità ma anche dell’educazione primaria, la necessità di servizi sociali integrati e di una legge sulla non autosufficienza, di una formazione permanente per il lavoro all’altezza delle sfide digitali in modo da fornire i profili necessari e le competenze rendendo i lavoratori più forti sul mercato del lavoro. Occorre più concretezza dell’azione europea per ristabilire fiducia nei cittadini ed agire sulle fasce più colpite dalla crisi, evitando pericolose emulazioni come avvenuto con la brexit. Oltretutto abbiamo auspicato un maggiore e più strutturato coinvolgimento delle parti sociali rispetto a questi temi, specie nelle fasi del semestre europeo inaugurando una nuova stagione di condivisione, per un’ Europa Sociale di cui tutti abbiamo bisogno”.

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